Nell’ora della sua passione Cristo, il Figlio di Dio, imparò l’obbedienza al Padre.
L’obbedienza al Padre vissuta da Gesù non fu atto di passiva sottomissione ma una libera e amorosa scelta fatta da lui, Sapienza divina, per portare a compimento il progetto d’amore fatto da Dio, Santissima Trinità. La ubbidienza del Verbo fu piena condivisione d’amore; volle farsi carico direttamente della esecuzione del piano d’amore. Nessuno avrebbe potuto compiere pienamente la missione. Nessuno avrebbe potuto restaurare l’uomo tranne lui, il Verbo, per mezzo del quale tutto fu fatto e senza del quale nulla esiste. Il piano di Dio consiste nel porre Cristo come centro dell’universo, centro di ogni vita, come fondamento di ogni realtà. Verso la stessa direzione deve muoversi l’umanità intera. Si deve fissare il volto di Cristo, apprendere i suoi insegnamenti, rispettare i suoi desideri, stabilirsi nella sua alleanza. Ogni creatura deve verificarsi e modellarsi sulla Sapienza fattasi carne, seguendo il suggerimento dell’apostolo Paolo: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù”. Varie esperienze si intrecciano nel cammino degli uomini. Solo il Padre sa quando finirà per ciascuno e per tutti. Per ogni uomo, invece, la fine può essere anche prossima. Per questo tutti devono incamminarsi con celerità verso il traguardo. Occorre accelerare il passo. Verifichiamoci nella storia di Nicodemo, che fu maestro in Israele. Ci mettiamo nei suoi panni, ci stabiliamo nei suoi desideri. Andò da Gesù, quand’era notte, per chiedergli quale fosse la via da seguire per giungere alla piena configurazione con lui. Gesù gli parlò chiaramente proponendogli due itinerari. Il primo è quello della rinascita libera e volontaria. Il secondo è quello dell’abbandono totale allo Spirito Santo. Gesù parla a noi. I due itinerari non si possono disgiungere. Non si può rinascere se non si è condotti dallo Spirito e non si può giungere alla fedeltà allo Spirito se non si rinasce. Non è un gioco impossibile o una strettoia dalla quale non ci si può liberare. Occorre rinascere come bimbi lottando decisamente e distruggendo tutto ciò che è vecchio. Occorre tagliare i rami infruttiferi, potare i rami che portano frutto. Occorre farsi nuovi nel modo di pensare, di volere, di agire. In questa opera di rinascita si entra solamente se ci si lascia condurre dallo Spirito per i sentieri, i momenti ed i luoghi che egli solo conosce e decide.
Oggi farò attento il mio spirito all’ascolto dello Spirito facendomi piccolo e obbediente. Vieni in mio aiuto, divino Santo Spirito, fecondami con la tua grazia!
Cammino quaresimale tratto da “Quaresima: fissare lo sguardo in Gesù“ di don Nicola Giordano – Edizioni Viverein